Campi Varietali Soia

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Un confronto varietale per guidare l’espansione della coltura nel ferrarese

La soia è una coltura che si trova nelle regioni del Nord Italia, per motivi soprattutto di vocazionalità pedoclimatica e in particolare, per quanto riguarda l'Emilia-Romagna (dov'è presente l'11,6% della soia nazionale), nel ferrarese (il 73,7% della produzione regionale, Istat 2019). Ecco quindi che aziende che da anni fanno soia tendono a riseminarla, variandone gli investimenti in relazione agli andamenti del mercato. Da quando si è imposto il meccanismo del greening, parte del premio Pac è subordinato agli obblighi della diversificazione colturale. Ne è conseguita una crescita degli investimenti a soia che hanno stimolato l’ampliamento della gamma di varietà in commercio; in un mercato in espansione, per evitare i rischi connessi all’impiego di materiali sconosciuti e poco adatti agli specifici territori, le prove di confronto varietale rivestono un ruolo cruciale. Per accompagnare queste tendenze ed incoraggiare gli agricoltori più propensi a introdurre delle innovazioni è necessaria la presenza di campi dimostrativi, che consentono un efficace trasferimento delle conoscenze in quanto il produttore agricolo ha la possibilità di osservare direttamente (e di confrontare) il comportamento di una determinata varietà e di ottenere informazioni sulle principali caratteristiche della medesima grazie al commento oggettivo fornito dai tecnici coinvolti in questa attività.

Nell’ambito del Progetto Risposta (Redditività e Sostenibilità Soia), iniziativa di Grandi Colture Italiane di Ferrara (GCI) finanziata dalla Mis. 16.2 del P.S.R. Emilia-Romagna, è stato approntato, nel 2019, un campo di valutazione varietale on-farm, da parte di CRPV (Centro Ricerche Produzioni Vegetali) e GCI, al fine di raccogliere le principali informazioni produttive, morfo-fisiologiche e qualitative di un pool di varietà rappresentativo del materiale genetico attualmente disponibile in commercio. Tali informazioni sono infatti fondamentali per supportare i produttori agricoli verso una corretta scelta varietale al fine di massimizzare le rese produttive e la conseguente PLV della coltura.

Il personale tecnico della O.P. GCI, di comune accordo con quello delle Cooperative socie ed in particolare con CAPA Cologna, con cui ha collaborato per la gestione della prova, ha effettuato un attento esame del panorama varietale, sia affermato che emergente, per procedere all’individuazione delle cultivar da mettere in osservazione. In particolare sono state individuate 42 varietà, dal gruppo di maturazione più precoce (000) fino a quello più tardivo (1+).

In conseguenza delle abbondanti precipitazioni occorse nel maggio 2019, la semina del campo è stata effettuata tra il 4 e il 5 giugno, presso un'azienda agricola dell'OP, ad Alberone di Ro (FE). La tecnica colturale adottata è riportata in tabella 1.


Tab. 1 – Scheda agronomica del campo di confronto varietale (2019).

LocalizzazioneAlberone di Ro (FE)
Coltura precedenteMais
Lavorazionidissodatura e affinamento con erpice rotante
Concimazione Pre-seminaPerfosfato Semplice 19% 3 q.li/ha
Pulizialettosemina25/05/2019. Glifosate 35,74% (1,5 L/ha)
Data e distanze di semina04-05 Giugno 2019 45 x 5 cm
Diserbo pre-emergenza   06/06/2019Pendimetalin 38,9% ( 1 L/ha) + Metribuzin 70%(250 g/ha) + Clomazone 30,9% (300 mL/ha)
Diserbo post-emergenza   05/07/2019Quizalofop 5,4%(2 L/ha) + Biosprint(2,5 L/ha)
Acaricida   15/07/2019Exitiazox 10%(200 mL/ha) +Abamectina 1,9%(1 L/ha) + bagnante(150 mL/ha)
Trebbiaturaprecoci 17/09/2019; medie 27/09/2019; tardive 01/10/2019

Lo schema sperimentale ha previsto dei parcelloni non ripetuti della superficie di ca. 1.000 m2; CRPV, con il supporto di Grandi Colture Italiane, ha provveduto al rilievo dei principali parametri morfo-fisiologici, produttivi e qualitativi.

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